PASSAGGIO DAGLI OROLOGI SOLARI AI PRIMI MECCANICI In Cina fu ideato il primo orologio meccanico (SU-SUNG) , il cui funzionamento era affidato ad un meccanismo ad acqua che creava l'energia necessaria al suo funzionamento.
COMPAIONO I PRIMI GRANDI OROLOGI DA TORRE per i campanili delle chiese, molto rudimentali, con grossi ingranaggi in ferro o bronzo, funzionanti con grossi pesi.
INVENZIONE DELLA MOLLA DI CARICA le dimensioni degli orologi si riducono, si producono da tavolo, sempre molto ingombranti, con ornamenti di tutte le specie, la cui carica viene data con la chiave. Nascono i primi rudimentali OROLOGI DA PERSONA : sono destinati ai comandanti degli eserciti ,la tamburina portata a tracolla era un grosso orologio con la sola lancetta delle ore, era fabbricata a Norimberga.
ISOCRONISMO Galileo Galilei scopre l'isocronismo applicato al pendolo, stabilendolo come l'uguaglianza della durata tra due movimenti ritmici. Cristian Huygens, nello stesso periodo, stabilisce che l'isocronismo del pendolo è uguale solo se l'ampiezza delle oscillazioni è uguale.
NASCE LA CORPORAZIONE DEGLI OROLOGIAI (Francia) Poiché le dimensioni degli orologi iniziano a diminuire, il livello di precisione nella lavorazione dei loro meccanismi aumenta, delineando così la figura dell'Orologiaio.
NASCE LA SPIRALE da Cristian Huygens . L'invenzione diede grande impulso all'inventiva dei maestri orologiai, riducendo le dimensioni degli orologi, si iniziò a pensare ad orologi da persona portatili. Daniel Quare fu il primo a pensare di proteggere il meccanismo dell'orologio in un involucro chiuso, NASCONO LE PRIME CASSE rudimentali. Sempre Cristian Huygens ebbe il brevetto della prima suoneria a ripetizione.
APRONO LE PRIME CASE di orologeria: Molti nomi dell'epoca sono andati dimenticati, anche perché la continua evoluzione del settore era talmente veloce che la nascita di nuove tecniche e la corsa a metterle in pratica facilitava la fusione tra le varie case; comunque ricordiamo la nascita di: nel 1735 Blancpain ( Jehan-Jacques Blancpain), nel 1755 Vacheron a Ginevra (Mard Vacheron) - che nel 1819 si trasformerà in Charles Vacheron & C., dall'unione tra Jacques Barthelemy Vacheron e Francois Constantin, nel 1775 Breguet a Parigi (Abraham Lous Breguette) e nel 1791Girard-Perregaux Jean Francois Bauite.
NASCE LO SCAPPAMENTO A CILINDRO inventato da George Graham, modificando così il vecchio concetto di scappamento rudimentale.
IL PLANISFEROLOGIO nasce dalle mani di Bernardo Facini (Veneziano) , che in un diametro di 350 mm e in uno spessore di 100 mm segnava L'ora solare, l'ora siderale, il passaggio dei pianeti, la rotazione delle stelle fisse, l'eclissi di luna e di sole, la lunghezza del giorno, : L'Orologio dei Farnese.
GLI OROLOGI DIVENTANO VERI E PROPRI CAPOLAVORI Gli orologi di Pierre Jaquet-Droz deliziavano le corti con il canto di uccelli allo scadere delle ore, suoni prodotti meccanicamente da questi grossi orologi da tavolo ornati con favolose sculture.
NASCE LA SUONERIA CON LA CAMPANA Su progetto di Bartolomeo Ferracina (Veneziano) , fu il figlio Giambattista a realizzarlo per la torre del campanile di Solagna in virtù di ciò fu detta "suoneria all'italiana"
NASCE IL MOVIMENTO AD ANCORA in Inghilterra , Thomas Mudge lo inventa e lo applica al primo orologio di questo tipo, che fa parte tuttora del tesoro della corona inglese. Fu invece Abraham Louis Perrelet a creare il PRIMO OROLOGIO A CARICA AUTOMATICA con l'adozione della sua geniale intuizione del primo rotore per caricare la molla.
NASCE IL BILANCIERE COMPENSATO furono poi di seguito John Arnold e poi Julien e Pier Le Roy ad inventare LO SCAPPAMENTO A DENTE che diede grande impulso all'inventiva, riducendo ancora le dimensioni degli orologi.
NASCE IL PARACADUTE per proteggere il bilanciere, fu Abraham Lous Breguette, il quale diede una svolta importante alla tecnologia applicata all'orologeria, perfezionando l'automatico e inventando l'orologio con la RIPETIZIONE DEI MINUTI , tra la Francia e l'Inghilterra.
NASCE IL PRIMO "TOURBILLON" sempre a cura di Abraham Lous Breguette , in tale orologio viene compensata l'attrazione terrestre sul bilanciere.
INIZIANO LE PRODUZIONI IN SERIE la tecnologia prende il sopravvento si migliorano i macchinari per la produzione di orologi, nascono i modelli in serie numerati; nascono altre case, tra il 1850 e il 1890 vengono fondate: Audemers Piguet, Breitling, Certina, Chopard, Cyma, Hebdomas, Eberard, Eterna, Jaeger-Le Coultre, Marvin, Minerva, Movado, Louis Brandt Freres (diventerà Omega), Piaget, Heuer, Kienze, Junghans, Tag, Tavannes, Tissot, Ulysse Nardin, Universal Genevè, Zodiac; agli inizi del 1900 Rolex, Oris, Ebel, Hamilton, Bulova, Philips Watch
SI INIZIA A PENSARE ALL'OROLOGIO DA POLSO creando dei sistemi rudimentali per fissare l'orologio da tasca al polso, nascono grossi bracciali che incorporano gli orologi, fu un uso esclusivamente femminile.
NASCE LA CARICA CON CORONA fu Adrien Philippe a sostituire la chiave di carica con la corona ad ore 12, migliorarono gli orologi da persona da tasca o da portare al collo.
NASCONO I PRIMI OROLOGI DA POLSO Agli orologi da tasca venivano fissate delle anse alle quali si attaccava il cinturino, l'orologio diventa piano piano un oggetto di prestigio ed ad esso si avvicinano anche le case di gioielleria, tipo la Cartier che estende la sua produzione anche ad orologi da bastone, ombrelli ed automobili, oltre agli ormai già in produzione pendulettes, tasca e pendentif.
SCOPERTA DELLA LEGA "INVAR" fatta da Charles Edovard Guillaume, materiale che non risente delle variazioni termiche dei metalli.
BULGARI INIZIA A PRODURRE OROLOGI Sono veri e propri gioielli, i movimenti sono inseriti in bracciali di oro ed furono rivolti prettamente ad un pubblico femminile, restano delle vere e proprie opere d'arte; nel 1919 vi si oppose la creatività di MARIO BUCCELATI. Solo intorno al 1920 nasce la vera cultura dell'orologio da polso.
PRIMO OROLOGIO DA POLSO CON RIPETIZIONE DEI MINUTI fu creato dalla Audemars Piguet, al quale seguirono ben 18 movimenti diversi che diedero la supremazia alla casa per diversi anni.
L'OROLOGIO VA IN PUBBLICITA' Fu la Hamilton sul National Geographic a partite con la prima "campagna" pubblicitaria del precisissimo (per l'epoca) orologio da polso da lei realizzato per le Ferrovie Americane , la particolarità del movimento consisteva nel fatto che il sistema di rotismi per modificare l'ora era a "leva" in modo tale che i macchinisti della Ferrovia Americana non potessero inavvertitamente modificare l'ora, la poteva modificare solo il personale addetto con particolari accorgimenti e la Hamilton verificava periodicamente ogni singolo orologio.
L'OROLOGIO DA POLSO PRENDE FORMA Non erano nient'altro che orologi da tasca ai quali veniva applicato il cinturino, con la corona ad ore 12 e con le anse (tra le 9 e le 11 e tra le 3 e le 5) o (tra le 8 e le10 e tra le 2 e le 4), però nel primo caso l'orologio era obliquo, nel secondo era ruotato di 90 gradi. Poi c'erano i "pendentif" femminili con la corona ad ore 12 ed una maglia saldata alla cassa ad ore 6. In modo da poterlo appendere.
PRIMO CRONOMETRAGGIO UFFICIALE AUTOMATICO Fu la Longines , con un sistema di fili e pesi , rudimentale, ma funzionante: gli atleti alla partenza ed all'arrivo rompevano con il corpo dei sottili fili, ai quali erano fissati dei pesi che cadendo azionavano i pulsanti del cronografo.
PRIMO OROLOGIO DA POLSO CON SVEGLIA lo costruisce la Eterna, ed è la stessa che alcuni anni dopo si fa promotrice di un accordo fra le case produttrici sui prezzi degli orologi e dei movimenti: diventerà 1970 la Eta
AUMENTANO LE RICHIESTE DEGLI OROLOGI DA POLSO , è principalmente l'esercito a spronarne la produzione, i modelli militari vengono molto richiesti (il "Tank" di Cartier 1918 con cassa tutta d'oro e platino) e non solo dall'esercito, un anno prima, nel 1914, la Cartier realizzava il primo orologio gioiello, con incastonati damianti a taglio brillante, ricordiamo in oltre la Movado nel 1912 prima a produrre il "Poliplan", orologio da polso con la cassa di forma rettangolare ma curva in modo da assecondare la forma del polso. Nel 1904 nasceva la Oris, che ricordiamo per la sua eccezionale competitiva ed elevata produzione di orologi sia da appoggio che da polso. Nel 1911 fu Frederic Piquet a diminuire sensibilmente lo spessore degli orologi, spessore che diventò il principale problema del momento.
NASCE UNA DELLE PRIME CASSE "WATER PROOF" Prodotta in America su brevetto svizzero, ma non ebbe il seguito dovuto e fu subito accantonato.
LA CORSA ALLA PRECISIONE è il fenomeno che coinvolge tutti: Paul David Nardin (Ulysse Nardin) fu il primo a montare su un suo movimento un bilancino fatto in lega "invar" , la Eberhard già nel 1906 si era dedicata a movimenti "complicati", mentre la Breitling inaugura nel 1914 con l'aviazione la nascita dei suoi primi cronografi da polso. Nasce la Nilton ed un anno prima la Baume & Mercie
NASCONO I PRIMI "DEMI-SAVONNETTE" , orologi da polso il cui quadrante è protetto da un coperchio in oro apribile sul quale sono incisi o smaltati gli stessi indici del quadrante sottostante con una apertura circolare centrale in modo da far vedere le sfere. Tale coperchio proteggeva l'orologio consentendone l'uso senza doverne aprire lo stesso.
NASCONO I PRIMI CRONOGRAFI DA POLSO Sono state le olimpiadi, che nel succedersi negli anni hanno imposto agli specialisti del settore dell'orologeria ad impegnarsi a migliorare la precisione dei vari movimenti, per cronometrare sempre meglio le competizioni sportive. Anche l'Omega iniziò sin dal 1909 la produzione di cronografi, usati per le gare tra mongolfiere.
NASCONO I PRIMI VERI CAPOLAVORI DI OROLOGERIA DA POLSO Gubellin realizzo un piccolo ripetizione minuti, la Patek FPhilippe uno con calendario perpetuo e nel 1927 un cronografo da polso. La Movado, nel 1926, presento "ERMETO", un orologio che si caricava aprendo il coperchio , tali coperchi erano impreziositi da decorazioni in smalto, erano rivestiti in pelle o erano solo in oro, adattandosi ad uomini e a donne, nasceva "l'unisex", mentre la Lecoultre presento al mercato il "DUOPLAN" , un orologio il cui movimento era posto su due piani in modo da ridurre le dimensioni della cassa in larghezza, seguirono "l'Ebello" della Ebel nel 1928, mentre sempre la Lecoultre nel 1929 presento l'orologio da polso meccanico più piccolo che si ricordi 14*4.8*3.4 mm e pesa solo 1grammo.
NASCE L'AUTOMATICO DA POLSO fu John Harwood, Inglese, che ottenne in Svizzera il brevetto, tutte le case si inoltrarono nella produzione dell'automatico da polso, anche se il meccanismo originale fu modificato negli anni successivi. L'automatico si estende piano piano a tutti gli orologi da polso: cronografi, complicati.
OROLOGI ART DECO Furono gli anni nei quali le case produttrici ( Cartier, Wan Cleef & Arpels , Boucheron , Tiffany, Omega, Tissot, Patek Philippe, Lucien Rochart, et) immettevano sul mercato orologi di tutte le forme, strane per l'epoca, impreziositi da virtuosismi più disparati, tale mercato fu accolto in particolare dal mondo femminile.
NASCE LA EBAUCHES SA (Diventerà la ETA nel 1980) come consorzio che riuniva all'epoca quasi tutte le più grandi case di orologeria, negli anni successivi si ebbe un notevole miglioramento della tecnologia applicata alla costruzione dei movimenti e gli interscambi favoriti dalla Ebauches Sa consentirono una diminuzione dei prezzi che iniziarono a stabilizzarsi, rendendo l'orologio più avvicinabile da chiunque.
GLI OROLOGI DEGLI AVIATORI La Longines detenne il primato per molti anni fornendo i suoi orologi alle compagnie aeree, ricordiamo il suo "Angolo Orario", orologio con il quale si poteva calcolare il "punto aereo" durante il volo, fu poi la Bulova a subentrare in tale mercato, imponendosi nelle fornitura dei suoi orologi agli equipaggi degli aerei commerciali americani.
PRIMO CRONOGRAFO RATTRAPPANTE Lo immise sul mercato la Patek Philippe , qualche anno prima fu presentato quello della Ulysse Nardin, ma non era tecnicamente perfetto.
GLI ANNI DELLA CRISI del 1929 si ripercossero anche sul settore dell'orologeria, sia per le piccole e grandi case iniziarono anni difficili, ma la corsa a migliorare sempre di più i propri movimenti, specialmente per i grandi orologi complicati distrasse parzialmente il settore, ridando ben presto un nuovo impulso al mercato, che anche se sotto tono si riprese presto. La Patek Philippe superò tutti nel 1933, quando presentò il suo "GRAVES" : orologio da polso complicato, che in un sol quadrante segnava l'ora, i minuti, e i secondi, l'ora dell'alba e del tramonto, l'equazione del tempo, il calendario perpetuo (giorno, mese, giorno della settimana) , carta delle stelle, fasi lunari, cronografo rattrappante con indicazione dei 30' e delle 12 ore, con suoneria a 4 gong differenti, ripetizione dei minuti e sveglia. Sempre nel 1930 la Omega e la Tissot si fusero in un unica società a Ginevra, la Societè Suisse pour l'Industrie Horlogere, presentando un Tissot Antimagnetico , orologio che non risentiva dei campi magnetici esterni, creati da dinamo, motori elettrici ,etc. i quali erano sempre più comuni e diffusi anche in ambienti domestici
NASCE LA FIERA DI BASILEA con solo 21 espositori, contro i 2.133 presenti del 1994.
GLI ANNI DEL REVERSO NASCE L'INCABLOC E INCAFLEX Per molti anni restò in voga il reverso, orologio di forma quasi sempre rettangolare che con particolari accorgimenti nella cassa , si rigirava su se stesso. L'incabloc è un sistema di protezione del bilancino (v. Tecnica), venne commercializzato solo nel 1933. Nel 1931 fu la Rolex a presentare il suo primo ROLEX OYSTER PERPETUAL nel quale il rotore dell'automatico era centrale e caricava la molla a 360 gradi in un solo senso. L'incaflex fu inventato da Paul e Alfred Wyler (Svizzera) nel 1933 (v.Tecnica), sempre in quegli anni nasceva il primo PASHA di Cartier, su richiesta del Pasha di Marrakesch.
GLI ANNI DEL GIAPPONE La Seiko, fondata ufficialmente nel 1920, inizia ad espandersi, tanto da diversificare la produzione in due rami nel 1937, orologeria e strumentistica di precisione. Nel 1930 nasceva la Citizen che nel 1935 costruiva il suo stabilimento di Tanashi, iniziando una notevole produzione in serie, lavorando molto con l'esportazione in quasi tutto il mondo.
NASCE IL "MIKE ONE" Orologio di produzione americana, primo della serie dedicata a Topolino, produzione che tenne bene il mercato per molti anni, nel 1957 si arrivò a 25 milioni di esemplari.
GLI ANNI DELLA ROLEX Nel 1914 viene assegnato dall'osservatorio di Kew in Inghilterra (preposto al controllo della precisione degli orologi) la classe A ad un movimento Rolex , sino al 1940 molti movimenti Rolex ebbero la stessa classe, unica casa a raggiungere tale precisione.
NASCONO GLI OROLOGI "MEDICALI" Erano cronografi da polso da uomo, destinati ai medici, poiché nel quadrante portavano una scala graduata per il calcolo delle pulsazioni.
NASCE IL "SIDEROGRAFO" della Longines, orologio rattrappante complicato per il calcolo dell'angolo orario per l'aviazione, perfezionando il modello precedente di Lindbergh.
LE CASSE DIVENTANO DI ALLUMINIO Sono molte le case che iniziano ad usare l'alluminio, sia per questione di peso, che estetiche e anche per contenere i prezzi. In questi anni fu ideato un liquido per la pulizia rapida dei movimenti degli orologi e dei piccoli meccanismi in genere, da Tullio Bolletta, Milanese, era il famoso TI.BI. ancora in uso. Fu lo stesso Bolletta ad aprire a Milano la prima scuola-laboratorio di orologeria, fu chiamata "La Regale", nel 1951 creò il marchio Lorenz, con il quale assemblava orologi con movimenti principalmente svizzeri.
GLI OROLOGI MILITARI Da tutte le case nascono molti modelli, in competizione tra loro, per la marina, l'aviazione e l'esercito, nella gara per la fornitura degli orologi alle truppe. Ricordiamo la Hamilton, la Ulysse Nardin, la Elgin, la Longines, la Breitling, tra le case italiane ricordiamo il "Luminor Panerai" delle Officine Panerai (poi Guido Panerai) che fu dato in dotazione agli "incursori" dell'esercito poiché scendeva fino a 30 metri di profondità.
LA MARVIN realizza degli orologi inseriti in una cassa a forma di ruota di automobile, con il "copertone" in gomma, da portare sul bavero o come portachiavi. Si videro anche i primi cronografi prodotti in versione femminile. La Wyler presentò degli orologi che garantivano la IMPERMEABILITÀ' anche per ostruire l'ingresso di polveri nelle cassa dell'orologio durante l'uso quotidiano.
NASCE IL "MAREOGRAPE" Cronografo da polso della Heuer, che indicava anche le maree.
NASCE IL PRIMO OROLOGIO DI ALLUMINIO :La Vacheron & Constantin produsse, su ordinazione un modello di orologio la cui cassa, il quadrante, le lancette ed i ponti erano realizzati in alluminio, risultando quattro volte meno pesanti dei movimenti di altro materiale.
NASCE IL "LUI E LEI" fu la Hamilton a battezzare tale moda immettendo sul mercato orologi identici che si differenziavano solo nelle dimensioni, più grande per lui, più piccolo per lei: Robert e Roberta, Scherman e Sheryl, Carl e Carlotta.
LA BREITLING IMMETTE SUL MERCATO IL NAVIMETER, un cronografo con regolo calcolatore sul quadrante, dalle moltissime applicazioni in campo aeronautico.
NASCE LA COLLEZIONE OMEGA CONSTELLATION, orologi particolari per la forma della cassa, disponibili in svariate versioni, invasero subito il mercato. IL TIME RECORDER DI OMEGA viene utilizzato per le olimpiadi di Helsinki, si impone la nuova tecnologia del Quarzo
LA PATEK PHILIPPE propone uno strano orologio elettronico, le indicazioni delle ore erano date da una serie di lampadine comandate da un movimento regolato da uno oscilloscopio al quarzo.
LA MOVADO PRESENTA IL SUO MOVADO CALENDOLUX con movimento automatico, ma di spessore ridottissimo e con particolari accorgimenti per ammortizzare bilanciere e rotore. Continuano a diminuire gli spessori degli orologi, anche la Buren Watch & Co realizzò il più piccolo e piatto orologio automatico rivolto al pubblico femminile il suo Rotowind: La Rolex intanto realizzava il suo Submariner a 100 M.t. Compiono cento anni Marvin e Tissot, la quale per il centenario realizzo, in tiratura limitata e numerati, un automatico in oro con datario con la dizione "Centenary"
NASCE IL GMT MASTER AUTOMATICO DELLA ROLEX : orologio di grande prestigio, impermeabile, con due fusi orari ed il suo movimento consentiva di spostare le lancette delle ore senza muovere quelle dei minuti che continuavano a segnare il tempo.
IMPORTANTE FIERA DI BASILEA: La allora Leon Bretling presenta un modello destinato agli aviatori con caratteristiche specifiche; la Phenix propone il Rollomatic con movimento automatico con il rotore con il cuscinetto a sfera; la Sandoz presenta un cronometro l Etanche con la cassa chiusa con uno spessore inferiore ai 7 mm.
NASCONO I DUALTIME è la Patek Philippe che realizza un orologio da polso con due quadranti, facendo brevettare il prototipo di un orologio da polso con indicazione di due fusi orari analogico e digitale.
LE FORZE ARMATE SCELGONO IL LORO OROLOGIO : L'Aviazione Italiana adotta il Perseo, dotato di scala graduata per l'orientamento in volo; La Marina Militare adotta il Rolex Submariner. Molta importanza aveva la scelta delle forze armate per il prestigio dell'orologio e della casa produttrice.
LA MOVADO presenta Kingmatic, Tempomatic, Calendomatic, con la variante di un movimento il cui bilanciere oscillava ad un frequenza di 21.600 alternanze ora.
L'OROLOGIO SCOPRE LA PUBBLICITÀ' sono infatti gli anni cinquanta il periodo nel quale parecchie case costruttrici di orologi si affacciano sul mondo della pubblicità . La Rolex lancia il Day-Date con una lente di ingrandimento sul vetro in corrispondenza della finestrella del datario. Iniziano anche le prime promozioni: la Solvil per i modelli della marca Titus li assicurava contro il furto, la rottura o la perdita con i Lloyd's di Londra per un anno.
La Universal Genevé inaugura la nuova fabbrica di Ginevra modificando la ragione sociale in "Manufacture des Montre Universal Perret Freses, Carouge Genevé".
NASCE LO SPEEDMASTER DI OMEGA che nel 1968 scese sulla luna al polso di Neil Armstrong, il modello ebbe e detiene un notevole successo.
NASCE LA CASIO COMPUTER & CO LTD, che diventerà la Casio attuale costruttrice di orologi; il mercato si estende in Giappone, Cina ed Hong Kong
NASCE LA GIRARD-PERREGAUX presenta il Gyrotron con un movimento con uno speciale meccanismo che riduceva le perdite di forza nella trasmissione della carica.
NASCE LA PRYNGEPS il marchio viene depositato in Italia da Leonardo Farignola, la cui impresa di orologeria era già presente sul mercato dagli inizi del secolo.
LA NASA sceglie lo Speedmaster di Omega per il polso dei suoi astronauti in missione, lo Speedmaster dopo aver superato tutti gli scrupolosi controlli fu adottato per le missioni Gemini, Gemini 3 e per il Progetto Luna
LA BREITLING IMMETTE SUL MERCATO IL SUPEROCEAN per immersioni a grande profondità con la cassa in un sol pezzo.
PRIMO QUADRANTE ILLUMINATO è il modello "Flash" della Borel il primo orologio con il quadrante illuminato elettricamente, con un sistema che però aveva pochi mesi di autonomia
NASCE IL PRIMO OROLOGIO ELETTRONICO DA MURO dalla Seiko, mentre un anno prima è la Citizen che battezza il primo modello da polso con allarme elettronico.
NASCE L'OROLOGIO ANTIALLERGICO : è la Consul che presenta il suo Dermaphile che consentiva la circolazione di aria tra il fondello dell'orologio e la pelle del braccio, mentre la Breitling garantiva la cassa del suo nuovo Super Ocean automatico per una pressione di 20 Atmosfere.
NASCE IL BULOVA ACCUTTRON con il movimento al diapason, fiore all'occhiello della casa, esso garantiva uno scarto massimo di un minuto al mese infatti il suo nome deriva da Accurary (precisione) e Electronic (Elettronico). Nasce l'era del Diapason.
NASCE IL "DE VILLE" DI OMEGA , una versione elegante dello Seamaster, con movimento automatico, estremamente piatto a tenuta stagna.
NASCE DA CERTINA IL DS (Doppia Sicurezza) protetto ulteriormente contro gli urti, infatti il suo movimento era ingabbiato in una ghiera di plastica
NASCE LA RADO (ex Schlup) che per i suoi nuovi modelli adotta casse in carburo di tungsteno che gli conferiva una elevata durezza, la Corum presenta i primi orologi con il quadrante senza indici; la Chaux-De-Fonds proponeva gli orologi moneta, con al posto del quadrante una moneta.
NASCE "L'OYSTER COSMOGRAF" della Rolex, il primo cronografo a carica manuale.
NASCE IL "COSMONAUTA" variazione del Navimeter con indicazione delle ventiquattro ore.
IL QUADRANTE DIVENTA DI PIETRA a cura della Piaget che inizia una produzioni di suoi modelli con i quadranti di pietre dure: corallo, malachite, lapislazzuli, turchese ..... con movimenti ultra piatti; ebbero un enorme successo.
LA ZENITH presenta ufficialmente il suo cronografo da polso "El Primero" primo cronografo da polso automatico con 36.000 a/h oscillazioni del bilanciere; tuttora il più richiesto.
PRIMI MOVIMENTI AL QUARZO Il 19 Dicembre vennero presentati in Svizzera i primi movimenti al quarzo per orologi da polso (lunghezza 47 mm, larghezza 34mm) con circuito integrato di 24.30*29.00 mm spessore 7.5 mm
NASCE IL "CRONOSLIDE" della Breitling munito di regolo calcolatore per applicazioni sportive ed industriale, un anno dopo è l'anno del "Electroslip" orologio elettronico con indicazione digitale delle ore; furono i nonni del "Cronomat"
NASCE "FLIGHTMASTER 910" di Omega a carica manuale, esso viene adottato dai piloti delle linee aeree commerciali italiane date le sue principali caratteristiche: doppio fuso orario, indicazione 24 ore, lunetta girevole interna e cassa a tenuta stagna
NASCE IL SEIKO "ASTRON" orologio da polso con movimento al quarzo con dimensioni molto ridotte. Inizia l'era del quarzo e si intravedono le case Nipponiche, tanto che anche la Piaget inizia la produzione di alcuni suoi modelli con movimento al quarzo
GLI ANNI DEL QUARZO : vedono in prima linea la Seiko e la Citizen. Industrie Nipponiche che con l'avvento dei circuiti elettronici degli orologi al quarzo riuscirono ad imporre al mercato i loro prodotti per qualità e costi con svariati modelli analogici o digitali.
LA BREITLING presenta il suo GMT, un orologio da polso, cronografo, che indica nello stesso quadrante sia le 12 che le 24 ore (con due lancette delle ore); un anno dopo presenta l'UNITIME capace di segnare le ore di tutte le grandi città del mondo.
NASCE IL DIZIONARIO DELL'OROLOGERIA Le più importanti case di orologeria e associazioni elvetiche, pubblicano il "Dizionario Professionale Illustrato dell'orologeria" tradotto in quattro lingue, un opera importante per gli addetti al settore; negli anni è stato ristampato.
NASCE IL ROYAL OAK della Audemars Piguet progenitore di una lunga collezione di grande successo dalle caratteristiche casse e lunette esagonali con le inserzioni di viti esagonali. Il Royal Oak era automatico con cassa e bracciale in acciaio, con rotore dell'automatico in oro a 21 Kt. E con un autonomia di carica di 40 ore; sei anni dopo verrà proposto il modello femminile.
NASCE ARTIME dal figlio Filippo di Eduardo Giardiello industria di orologeria orientata a produrre orologi da appoggio ma in collaborazione con la Philip Watch, azienda paterna, iniziò a distribuire per l'Italia, Sector, Lucien Rocharte, Cadet.
NASCE IL "RIVIERA" di Baume & Mercier, il primo esemplare aveva la cassa in oro e movimento al diapason; negli anni la collezione si arricchiva di altri modelli fino ad arrivare a 150.000 esemplari prodotti ed immessi sul mercato
NASCE IL "TANK" di Cartier e la casa inizia a marchiare anche in movimenti dei suoi orologi, cinque anni dopo propone il suo "SANTOS"
GLI ANNI DEI LED (light emitting diodi) vennero usati per visualizzare l'indicazione degli orologi al quarzo digitali, saranno ben presto sostituiti dagli LCD a cristalli liquidi.
LA CASIO entra a far parte anche lei delle case produttrici di orologi, invadendo il mercato con orologi al quarzo analogici e digitali con funzioni aggiuntive del tutto particolari, rese possibili dall'avvento dei circuiti integrati miniaturizzati facilmente integrabili negli orologi da polso; troviamo orologi con profondimetri, altimetri, misuratori della pressione del sangue, con integrati telecomandi per il televisore L'INDUSTRIA ELVETICA subisce la supremazia delle industrie Nipponiche che impongono la nuova tecnologia al quarzo, migliorando in precisione e prestazioni ed abbattendo i prezzi.
LA CARTIER nota fabbrica di gioielleria, inizia la sua produzione di orologi con la sua collezione "MUST de Cartier" in vermeil.
LA UNIVERSAL GENEVE presenta un movimento al quarzo dallo spessore molto ridotto, montandolo di serie ad alcuni suoi modelli, infastidendo la supremazia Nipponica anche se il suo costo restava ancora alto.
NASCE IL PRIMO OROLOGIO SOLARE è un modello al quarzo, il Solar Cell Analogico di Citizen che ricarica la sua batteria interna con l'esposizione al sole.
L'OROLOGIO METTE LA LUNETTA è l'anno degli orologi femminili con la lunetta esterna intercambiabile di vari colori e materiali, in abbinata anche con cinturini intercambiabili con sistemi nuovi e brevettati di "cambio rapido".
IL MARCHIO PORCHE, sino ad allora legato solo al mondo automobilistico, entra nel mondo dell'orologeria marchiando i modelli per lei prodotti dalla Iwc. Nasce anche il "POLO" di Piaget con la cassa completamente integrata nel bracciale.
IL DELIRIUM fu il primo orologio da polso a scendere sotto lo spessore di 2mm (1.98), ad esso negli anni seguirono altre modifiche fino al Delirium 4 con uno spessore di 0.98 mm
NASCE L'HUBLOT da MDM (Montres De Montres), con cinturino in caucciù, quadrante e cassa tonda dalla forma molto semplice ed essenziale, fu molto apprezzato dalla classe "vip" dell'epoca, ne seguirono molti modelli di materiali e costi differenti.
LO SPEEDMASTER di Omega è indossato dagli astronauti della NASA sul primo Shuttle.
FRANK MULLER inizia ad affermarsi nel settore degli orologi complicati, con le sue complicazioni, innovazioni e variazioni fra le quali ricordiamo: Il cronografo double face con indicazione di suoneria della ripetizione dei minuti, il suo nuovo brevetto del Tourbillon; ma il suo vero splendore, Frank Muller, lo raggiunse alla fine degli anni '80.
NASCE "ROCKWATCH" di Tissot , una intera collezione di orologi al quarzo da polso, con la cassa interamente costituita di pietra scavata, levigata e lucidata, con fondo in acciaio avvitato.
NASCE LA SWATCH Viene ufficializzata la commercializzazione del marchio Swatch, dopo anni di studio dei maestri orologiai elvetici sul suo progenitore "Delirium", si riducono i pezzi del movimento da 91 a 51, si studia una cassa in plastica ottenuta con la micro inezione e con saldatura ad ultrasuoni, si creano cinturini in plastica colorati con attaccatura alla cassa dentellata .... Inizia l'era Swatch, orologio che con movimento al quarzo analogico, scarto di 1 secondo nelle 24 ore, water resistant 30 Mt. Di profondità, cassa e cinturino in plastica, alta resistenza agli urti e prezzo contenuto, ridà vita al mercato elvetico. Ci vogliono un paio di anni per far affermare l'orologio e diffonderlo in tutte le sue varianti di colori, fantasie, disegni di quadrante, cassa e cinturino.
LA BREITLING in occasione del centenario della sua nascita presenta la nuova collezione del "CRONOMAT", orologio di grande prestigio ed adottato dalla Pattuglia Aerea Nazionale Acrobatica Italiana poiché era in grado di sopportare accelerazioni di 20 G.
CARTIER PRESENTA IL SUO "PASHA" ideato dal suo progenitore degli anni '30 che era stato appositamente costruito su richiesta dalla Cartier per il Pasha di Marrakesh.
NASCE IL CALIBRO 89 della Patek Philippe, in occasione del suo centenario, orologio da tasca, definito l'orologio più complicato del mondo
MANIA SWATCH Sono gli anni della vera mania per gli Swatch, sono più i modelli comprati per collezionarli che quelli in uso, e su questa scia lavorano bene anche altri marchi con imitazioni Swatch. Alla Swatch si rivolgono anche marchi come Missoni, Trussardi, Biagiotti. Si affiancano al primo modello base Swatch anche i PopSwatch, il CronoSwatch e L'Automatico (1991)
ITALIA '90 I campionati mondiali di calcio in Italia sono fonte di ispirazione per le case produttrici di orologi, ricordiamo la Pringeps, la Breil e la Lorus.
IL DAYTONA con cinturino in pelle è presentato da Rolex.
LA VEGLIA in Italia si ripresenta sul mercato con orologi di successo abbinati a nomi di stilisti famosi, come Giungaro, con movimenti Eta al quarzo ispirati e battezzati a e con nomi di pittori famosi.
NASCE SEAMASTER PROFESSIONAL di Omega con la valvola di scarico per l'elio, particolarmente adatti alle immersioni
Il termine cronometro viene abitualmente utilizzato per indicare un orologio, di solito da polso, con particolari caratteristiche di precisione. Nel passato questo termine venne per così dire “coniato” in relazione alla misurazione della longitudine nella navigazione marina: infatti mentre era relativamente semplice calcolare la latitudine, il problema della esatta rilevazione della longitudine rimase irrisolto sino alla seconda metà del 1700. A seguito del disastroso naufragio della flotta dell’ammiraglio Clowdisley Shovell avvenuto il 22 ottobre del 1707 sulle coste delle isole Scilly, l’ Inghilterra creò un premio di 20.000 sterline per la realizzazione di un cronografo marino che fosse in grado di determinare la longitudine con lo scarto massimo di un miglio.
La "sfida" fu accettata da John Harrison (1693-1776), originario dello Yorkshire, figlio di un falegname, il quale, allettato dal premio, costruì il suo primo cronometro marino nel 1715, composto essenzialmente da parti di legno.
Nel 1735 egli presentò il cosiddetto number one, uno strumento massiccio azionato non da un pendolo, ma da due bilancieri, collegati da fili metallici in modo che i rispettivi movimenti fossero opposti l'uno all'altro, così da neutralizzare gli effetti del movimento della nave. Tra le altre innovazioni, disponeva di un nuovo tipo di scappamento, due molle, un congegno che ne consentiva il funzionamento anche durante la ricarica, e un sistema di compensazione per le variazioni di temperatura.
Lo strumento fu sperimentato durante una traversata da Londra a Lisbona sulla nave "Centurion" ma, sebbene il risultato fosse positivo, la piccola differenza di longitudine tra le due località non ne garantiva le prestazioni, e quindi Harrison ottenne solo un modestissimo anticipo sul premio promesso, a titolo di incoraggiamento per la messa a punto di un secondo modello, che pure ricevette un secondo premio parziale. Gli ci vollero più di diciassette anni per presentare il terzo esemplare che tuttavia, come pure il secondo, era di poco meno ingombrante del number one, che pesava circa 31 kg.
E' quindi sorprendente che il suo quarto cronometro, il famoso number four, fosse un bel cronometro piatto del diametro di circa 12 cm, non molto diverso dagli orologi da taschino usati fino a qualche decennio fa.
Fu sperimentato la prima volta sulla nave Deptford in viaggio verso le Indie Occidentali, con grande successo, e una seconda sulla Tartar, ma il premio completo ancora non venne corrisposto (e gli venne riconosciuto solo nel 1773 sul finire della vita), perché il Board volle una verifica degli ingranaggi del cronometro da parte di un gruppo di esperti, uno dei quali era l'orologiaio Larcum Kendall (1721-1795).
Kendall a sua volta produsse un cronometro sul modello del number four, introducendo migliorie, sperimentato nel 1772 sulla "Resolution" da James Cook, che ne fu entusiasta e lo utilizzò nuovamente nel terzo viaggio. Fu anche impiegato da J. Vancouver nel 1791, nel corso del suo memorabile viaggio di circumnavigazione e di ricerca, lungo le coste americane nord-occidentali, del passaggio di Nord-Est.
Su richiesta del Board, Kendall progettò e produsse nel 1772 e poi nel 1774, altri due cronometri, con ulteriori modifiche rispetto al prototipo di Harrison. Il Kendall n.2 ebbe una storia avventurosa e romantica: fu prestato al cap. Phipps per la sua spedizione polare del 1773 e, nel 1787, fu affidato al cap. Bligh. Rimasto in mano degli ammutinati del "Bounty", restò a Pitcairn fino al 1808, quando fu acquistato dal comandante di una baleniera americana. Rubato a questi, riapparve anni dopo a Conception in Chile, dove fu comprato da un avventuriero spagnolo. Alla morte di questi, nel 1840, fu alla fine venduto a un ufficiale britannico che lo riportò in Patria: dopo oltre sessant'anni il cronometro era ancora funzionante, nonostante le sue peripezie.
Poiché i cronometri di Harrison e Kendall erano di complessa costruzione e non si prestavano ad altri perfezionamenti, il Governo inglese offrì un'ulteriore ricompensa a chi avesse migliorato lo strumento.
L'offerta fu accolta da Thomas Mudge (1715-1794), altro famoso orologiaio che nel 1765 aveva fatto parte della commissione incaricata di valutare il cronometro di Harrison. Nel 1774 egli presentò il suo primo modello che aveva un'autonomia di otto giorni, e altri due modelli, sperimentati negli anni Ottanta, e noti come "Blue" e "Green", dal colore della cassa, che non riscossero tuttavia l'approvazione di Maskelyne.
Il perfezionamento di quei primi cronometri deve essere ascritto al francese Pierre Le Roy (1717-1785) e a Ferdinand Berthaud (1729-1807), nato nel cantone di Neuchatel, poi divenuto uno dei maggiori centri di produzione della Svizzera.
Il primo presentò il suo cronometro all'Académie des Sciences nel 1766 e lo sperimentò con successo a bordo della fregata L'Enjouée nel 1768, in una traversata da Le Havre a Terranova e ritorno. Il suo contributo fondamentale all'evoluzione del cronometro sta nell'aver egli inventato un innovativo tipo di scappamento che definì "à détente", cioé "a trattenuta", e il bilanciere compensato.
Berthaud si trasferì a Parigi nel 1745 e nel 1762 cominciò a dedicarsi all'orologeria; fu in assoluto il più prolifico autore di trattati di orologeria e il produttore versatile di una moltitudine di cronometri di tipo diverso.
Tuttavia il tempo di realizzazione di un cronometro andava dai tre ai due anni e i costi erano proibitivi, anche perché l'orologiaio era un inventore solitario e riservato. Quei primi cronometri erano, quindi, strumenti preziosissimi per uso esclusivo delle Autorità governative e venivano solo dati in prestito ai grandi esploratori-idrografi in occasione delle loro traversate.
La produzione su vasta scala per uso generalizzato, e quindi la soluzione al problema di sempre del navigante, si deve agli inglesi John Arnold (1736-1799) e Thomas Earnshaw (1749-1829).
Arnold migliorò le innovazioni introdotte da Le Roy; ed ebbe la lungimiranza, a differenza dei suoi predecessori, di fondare un'azienda nella quale si avvaleva di operai specializzati (che poi, a loro volta, diventavano maestri orologiai) per la realizzazione dei componenti, riservando a sé la meccanica dello strumento. In tal modo alla fine del Settecento aveva prodotto un migliaio di cronometri a costi contenuti, molti dei quali erano impiegati a bordo. Alla sua morte l'azienda fu portata avanti dal figlio John Roger e, alla morte di questi nel 1843, fu rilevata da Charles Frodsham.
Ad Earnshaw viene attribuito il merito di aver ulteriormente perfezionato lo scappamento e il bilanciere, all'incirca come li conosciamo oggi.
Oggi, in una società pervasa da misurazioni sempre più accurate e sempre più affidate a nuove tecnologie, la precisione di un cronometro meccanico appare più legata ad elementi passionali che tecnici. Beh niente di più errato: sì perché un cronometro per fregiarsi di questa denominazione deve superare i severissimi test basati sulle regole N.I.H.S. (Normes de l’Industrie Horlogere Suisse) presso i laboratori del C.O.S.C. (Controre Officiel Suisse des Chronometers).
Il C.O.S.C. è un’associazione fondata nel 1973 per la difesa della qualità del prodotto orologiero ed i cui membri fondatori sono i cantoni orologieri svizzeri. All’interno dell’associazione troviamo la Direzione dei Bureaux Officiel de Contrôle de la Marche des Montres che è il cuore vero e proprio dell’organismo.
Infatti è proprio presso i tre osservatori, situati rispettivamente a Bienne, a Ginevra e a Le Locle, che vengono eseguiti i controlli sui movimenti (preventivamente assemblati nelle fabbriche d’origine su standard precisi) che esigono uno scarto medio di marcia giornaliera compreso tra -4 e +6 s/d (secondi al giorno). Seguendo alla lettera questa norma, i movimenti vengono controllati a temperature nominali di 8, 23 e 38 gradi centigradi, con tolleranze di +/-1 grado in diverse posizioni per 15 giorni.
Superati i test, il C.O.S.C. rilascia la certificazione che attesta la conformità del movimento ai requisiti necessari per fregiarsi della definizione di cronometro. Questo titolo attesta pertanto l’elevata precisione e la corrispondenza alle norme stabilite per gli orologi svizzeri di qualità superiore.
Uno dei temi più dibattuti e fonte di alterne valutazioni sia dal punto di vista tecnico che normativo, riguarda il reale significato della “resistenza all’acqua”(water resistant) attribuita agli orologi da polso.
E’ infatti indubbio che la maggior parte degli interventi di assistenza derivi da problematiche inerenti ad infiltrazioni d’acqua o da fenomeni di condensa.
Il problema, già da tempo dibattuto, non risiede tanto nella normativa che detta le regole per determinare il grado di impermeabilità degli orologi, quanto nella spesso sommaria rappresentazione della stessa.
In altre parole, ad una rigida e complessa struttura tecnica che agisce su parametri precisi e dettagliati NIHS (Norme de l’Industrie Horlogère Suisse) e ISO, non corrisponde un’ altrettanto dettagliata ed esauriente spiegazione circa le possibilità di utilizzo relative al cosiddetto grado d’ impermeabilità attribuito all’orologio.
E’ vero che in molti casi i libretti di istruzione riportano schemi esplicativi e norme di comportamento per il corretto utilizzo dell’orologio, ma è altrettanto vero che raramente viene posto nel giusto risalto il parametro della “pressione”.
Di fatto tutti i test effettuati per misurare l’impermeabilità vengono effettuati simulando la pressione presente alle diverse profondità e non certo immergendo l’orologio alla corrispondente profondità !
Oltre a ciò tutti i test vengono effettuati in condizioni statiche e di conseguenza non possono essere calcolati gli aumenti di pressione derivanti dai movimenti di chi indossa l’orologio.
Stabilito che il parametro da tenere presente non è la profondità ma la pressione “sostenibile”, soffermiamoci un attimo a considerare alcune semplici attività: lavarsi le mani, fare la doccia e lavare l’auto.
A prima vista parrebbe trattarsi di situazioni affrontabili senza timore anche indossando orologi con minimo grado di resistenza all’acqua: ebbene non è così ! Infatti la pressione raggiungibile dall’acqua in queste situazioni può largamente superare il livello di guardia per impermeabilità assicurato a 30 e persino a 50 metri ! Per quanto poi riguarda la doccia, il bagno o la sauna bisogna ulteriormente considerare che i diversi materiali adottati per la costruzione dell’orologio quali acciaio per la cassa, vetri acrilici,minerali o zaffiri e materiali plastici o gommosi per le guarnizioni, hanno differenti caratteristiche fisiche e che di fronte a temperature elevate o a rilevanti sbalzi termici reagiscono in modo differente. Tali reazioni tendono a minare l’impermeabilità dell’orologio.
Per quanto riguarda poi gli orologi che possono fregiarsi delle scritte codificate dalla legge svizzera ("plongeur" o "diver"), gli stessi devono poter resistere ad almeno 10 atmosfere di pressione ed essere in grado di superare la prova di un test in acqua che simula la pressione minima di 12,5 bar sempre secondo le norme previste dal NIHS.
In ogni caso sia che si tratti di un orologio water resistant o diver, deve essere chiaro che l’impermeabilità non è una prerogativa eterna: le guarnizioni sono soggette a deteriorarsi nel tempo ed i lubrificanti che assicurano il corretto funzionamento del movimento tendono inevitabilmente a modificarsi. Per questo è importante ricorrere ad un "check-up" periodico che preveda la sostituzione delle guarnizioni, il controllo della lubrificazione e, ovviamente, un nuovo test di prova per l’impermeabilità.
Gioiellieri ed Orologiai
a Torino dal 1959
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